Le stufe a pellet producono aria calda per riscaldare il locale in cui sono installate e, secondo i modelli, anche i locali adiacenti (tramite apposite canalizzazioni).

Queste stufe sono programmabili e funzionano in modo autonomo grazie ad un monitoraggio elettronico, che regola il regime di funzionamento. È possibile diversificare il lavoro della stufa tra le varie fasi della giornata e nei diversi giorni della settimana, a seconda delle esigenze e necessità.

Le differenze principali rispetto alla stufa a legna sono le seguenti:

Necessita di un collegamento alla rete elettrica come un comune elettrodomestico;

Funziona in maniera automatica, accendendosi tramite una resistenza elettrica e ha un’autonomia di funzionamento in base alla capacità del proprio serbatoio di pellet;

Ha una canna fumaria di misure ridotte (diametro da 80 mm a 100 mm);

Funziona a tiraggio forzato cioè una ventola situata all’interno della stufa provvede a estrarre verso la canna fumaria i fumi o residui di combustione prodotti dalla combustione stessa.

E’ di facile manutenzione eliminando il trasferimento del il combustibile dalla legnaia all’abitazione e perché, se installata correttamente, non ha fuoriuscite di fumo all’interno dell’ambiente di utilizzo in quanto lavora in depressione. Sono ora in produzione anche delle stufe a pellet completamente ermetiche rispetto all’ambiente di installazione: prelevano l’aria direttamente dall’esterno e non dal locale dove sono situate, utilizzabili nelle moderne case passive dove è fondamentale l’isolamento termico verso l’ambiente esterno.

Se è una stufa canalizzata, i muri degli altri ambienti ove non sia presente la stufa, sono dotati di una o più bocchette per l’uscita dell’aria calda. Questo sistema è utile per riscaldare tutti i locali senza dover impiegare altri sistemi poiché possono aumentare i consumi dell’energia elettrica, come in una casa grande.

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